L’argomento meriterebbe un lungo approfondimento, ma per semplificare si può dire che lo smalto è un sottile velo simile al vetro che si sovrappone all’argilla e che una volta cotto aderisce e diviene parte integrante del pezzo. Di solito, lo smalto è bianco o nero; nulla vieta tuttavia di usare altri colori o un mix variopinto!
In effetti nel nostro negozio esistono sia pezzi smaltati sia altri non smaltati, ma non per questo meno belli; anzi in molti casi si tratta di pezzi unici, decorati e realizzati a mano, con motivi e forme particolari. Quindi possiamo dire che non è lo smalto a determinare la bellezza di un pezzo.
Sicuramente esistono alcune situazioni in cui lo smalto risulta necessario o poco indicato, in base all’uso che si vuole fare dell’oggetto. Ad esempio, nel caso di un vaso per le piante è consigliabile evitare uno smaltato, in quanto non farebbe respirare la terra e, di conseguenza, le radici della pianta finirebbero per appassire. Al contrario risulta evidente che una brocca non smaltata sia poco fruibile perché porosa e quindi non adatta a contenere liquidi; il tutto dipende comunque dal tipo di argilla utilizzato: per esempio la terracotta va smaltata perché troppo porosa e quindi non adatta ai liquidi.
Si potrebbe obiettare che le popolazioni antiche, come Greci ed Etruschi, non conoscevano gli smalti ed infatti non smaltavano i loro crateri e le loro coppe, eppure si servivano delle ceramiche per mescolare vino e acqua durante simposi e banchetti. Viene, dunque, spontaneo chiedersi come facessero: essi utilizzavano una tipologia di argilla fatta decantare tante volte in grandi vasche piene d’acqua e terra, così da renderla più pura; a ciò veniva aggiunta urina animale e altri elementi come la cenere vegetale: con questo composto veniva dipinto sia l’interno che l’esterno del vaso così da renderlo idrorepellente. Insomma, un duro e lungo lavoro, che oggi non converrebbe né in termini di tempo né dal punto di vista economico; infatti, un processo simile farebbe lievitare il costo del prodotto, rendendolo inaccessibile in alcuni casi.
Ciò che conta maggiormente è puntare sull’unicità dell’oggetto, che nonostante la copertura di smalto grazie alle decorazioni artigianali finirà per essere un manufatto diverso da tutti gli altri. La mano del decoratore realizza forme sempre diverse, quindi nonostante il disegno sia lo stesso per una serie di oggetti, non sarà mai uguale a se stesso, ma anzi ognuno avrà le proprie peculiarità. Questo rappresenta una sorta di marchio, che garantisce che il disegno sia realmente realizzato a mano; per alcuni le differenze potrebbero costituire dei “difetti”, ma è l’unico modo che consente di combattere l’omologazione generale.
In effetti nel nostro negozio esistono sia pezzi smaltati sia altri non smaltati, ma non per questo meno belli; anzi in molti casi si tratta di pezzi unici, decorati e realizzati a mano, con motivi e forme particolari. Quindi possiamo dire che non è lo smalto a determinare la bellezza di un pezzo.
Sicuramente esistono alcune situazioni in cui lo smalto risulta necessario o poco indicato, in base all’uso che si vuole fare dell’oggetto. Ad esempio, nel caso di un vaso per le piante è consigliabile evitare uno smaltato, in quanto non farebbe respirare la terra e, di conseguenza, le radici della pianta finirebbero per appassire. Al contrario risulta evidente che una brocca non smaltata sia poco fruibile perché porosa e quindi non adatta a contenere liquidi; il tutto dipende comunque dal tipo di argilla utilizzato: per esempio la terracotta va smaltata perché troppo porosa e quindi non adatta ai liquidi.
Si potrebbe obiettare che le popolazioni antiche, come Greci ed Etruschi, non conoscevano gli smalti ed infatti non smaltavano i loro crateri e le loro coppe, eppure si servivano delle ceramiche per mescolare vino e acqua durante simposi e banchetti. Viene, dunque, spontaneo chiedersi come facessero: essi utilizzavano una tipologia di argilla fatta decantare tante volte in grandi vasche piene d’acqua e terra, così da renderla più pura; a ciò veniva aggiunta urina animale e altri elementi come la cenere vegetale: con questo composto veniva dipinto sia l’interno che l’esterno del vaso così da renderlo idrorepellente. Insomma, un duro e lungo lavoro, che oggi non converrebbe né in termini di tempo né dal punto di vista economico; infatti, un processo simile farebbe lievitare il costo del prodotto, rendendolo inaccessibile in alcuni casi.
Ciò che conta maggiormente è puntare sull’unicità dell’oggetto, che nonostante la copertura di smalto grazie alle decorazioni artigianali finirà per essere un manufatto diverso da tutti gli altri. La mano del decoratore realizza forme sempre diverse, quindi nonostante il disegno sia lo stesso per una serie di oggetti, non sarà mai uguale a se stesso, ma anzi ognuno avrà le proprie peculiarità. Questo rappresenta una sorta di marchio, che garantisce che il disegno sia realmente realizzato a mano; per alcuni le differenze potrebbero costituire dei “difetti”, ma è l’unico modo che consente di combattere l’omologazione generale.